Sport e intrattenimento: cosa cambia per gli eventi in Italia

Durante la prima ondata del coronavirus, il Governo aveva intrapreso azioni drastiche nei confronti di tutti quegli eventi pubblici (sportivi, artistici, culturali) e privati (matrimoni, battesimi, feste in generale), vietandone lo svolgimento. Con la seconda ondata si sta cercando di rendere le restrizioni un po’ meno rigorose ma i nuovi decreti non hanno potuto evitare la chiusura di palestre, piscine, circoli sportivi e centri commerciali.  Per ciò che riguarda le cerimonie, invece, è stato disposto che non venga superato il numero di 30 partecipanti mentre le cene e le feste private non sono consentite se non con un numero di partecipanti inferiore a sei. Questi sacrifici vengono richiesti per poter abbassare la curva dei contagi che sta salendo precipitosamente. Tuttavia, ancora una volta, a pagare il prezzo più caro è il settore dell’organizzazione eventi a Milano e in tutta Italia oltre quello della ristorazione.

Eventi ammessi e non ammessi: un chiarimento

Per frenare la vertiginosa impennata dei positivi al Covid le decisioni prese sono state di varia natura. Per quel che riguarda l’ambito sportivo si è disposta la chiusura di piscine, palestre, bocciofila ecc., nonostante gli sforzi di tali strutture ad adeguarsi alle nuove norme igienico-sanitarie. È stata vietata la pratica di tutti gli sport di contatto, a livello amatoriale. Restano consentiti invece gli sport a livello più elevato (dal livello dilettantistico in su), in quanto le varie società hanno avuto tempo e modo di attrezzarsi per seguire rigorosamente i protocolli utili ad evitare il contagio. Per fare che prevedono che una delle due squadre provenga dall’estero, tutto il personale è obbligato ad effettuare i test del caso, 72 ore prima dell’arrivo su territorio italiano.

 

L’ingresso è ovviamente consentito solo in caso di esito negativo. Per quanto concerne gli altri settori, sono vietate tutte le manifestazioni che comporterebbero lo sviluppo di assembramenti. Discoteche e sale da ballo restano chiuse, sono stati chiusi cinema, teatri e ad oggi anche i musei. Per le feste private il numero limite di persone fissato è 30. Alcune fiere sono consentite, ma solo nel rigido rispetto di tutte le regole necessarie ad evitare contagi, e con un numero di persone consentito che può variare in base alla dimensione della location.

 

Partite allo stadio: cosa succederà?

Come già anticipato sopra, le manifestazioni sportive, a partire da un determinato livello, continuano ad essere consentite. Per eventi di questo tipo, la soglia massima di persone presenti negli stati aperti è fissata a 1000, mentre scende a 200 nel caso di stadi e palazzetti chiusi. Per gli sport riconosciuti da Coni o organizzati da federazioni di livello internazionale, la capienza massima degli stadi si arresta al 15 % di quella totalmente consentita, percentuale questa che non va tenuta in considerazione nel caso in cui consenta un numero maggiore di 200 al chiuso e maggiore di 1000 all’aperto.

 

I limiti 1000 e 200 restano, pertanto, insuperabili. Per tutti questi eventi deve essere disponibile la prenotazione, al fine di evitare il superamento del limite di persone consentito. Ad ogni spettatore deve essere assicurato un posto, ben distanziato da quello dello spettatore che gli si trova accanto. Per i palazzetti chiusi deve essere garantito un sistema efficace di ricircolo dell’aria. Tutti hanno l’obbligo di indossare le mascherine, igienizzare le mani e rispettare il distanziamento.