Piangere fa bene al cuore

Piangere fa bene al cuore: per qualcuno questa frase può sembrare assurda. Il motivo è legato al fatto che, nella società odierna che ci vuole sempre imperturbabili, mostrare le proprie emozioni non è così usuale.

Nelle prossime righe di questo articolo, vedremo assieme come mai il pianto è considerato una manifestazione foriera di benefici psicologici.

Piangere: i benefici psicologici

Sono purtroppo ancora tante le persone che si vergognano di farsi vedere piangere anche dai loro cari. Come già detto, il pianto viene associato, erroneamente, a una situazione di debolezza.

Chi si approccia a questa manifestazione emotiva con lo schema sopra descritto non  è affatto consapevole dei suoi benefici. Tra questi, è possibile citare la capacità di favorire la secrezione di ossitocina ed endorfine. Questo quadro ha ripercussioni positive su diversi fronti. Da un lato, si ha a che fare con un’attenuazione del dolore fisico, dall’altro, invece, si può parlare di un miglioramento dell’umore.

Proseguendo con l’elenco dei benefici del pianto, è impossibile non ricordare la sua capacità di alleviare lo stress. Forse non tutti sanno che il pianto, soprattutto nei bambini, è un fattore in grado di migliorare la qualità del sonno (soprattutto nei bambini).

Doveroso è ricordare che, quando si parla di pianto, si inquadra una manifestazione emotiva comune a persone che esercitano un’attività sportiva a livello agonistico e che, quando si trovano davanti a un ostacolo particolarmente difficile da superare o a un momento in cui raccolgono il frutto delle loro fatiche si lasciano andare alle lacrime.

In questi come in tanti altri casi, il pianto rappresenta uno sfogo necessario per sbloccare una situazione di stallo anche a livello fisico oltre che mentale. Non è un caso che, molto spesso, dopo essersi lasciate andare a pianti liberatori tantissime persone affermino di apprezzare una maggior lucidità, con ovvi vantaggi legati sia alla vita privata, sia al lavoro.

Non riuscire a piangere, il sintomo di un rapporto difficile con la propria emotività

Ricordiamo ancora una volta che, nella società odierna, quando si parla di pianto, si inquadra una manifestazione spesso mal considerata. Togliendo i casi in cui l’incapacità di piangere è legata a problematiche fisiche, nello specifico a una patologia autoimmune, è bene specificare che, nelle situazioni in cui si prova il desiderio di piangere ma non si riesce a sfogarsi, non bisogna assolutamente trascurare la situazione.

In questi frangenti, infatti, c’è quasi sempre una situazione di repressione delle proprie emozioni. Tenendo sempre fermo il fatto che il pianto in quanto manifestazione emotiva non è comune a tutti – c’è chi palesa i suoi sfoghi interiori in maniera diversa – è bene specificare che, nel momento in cui ci si accorge di non riuscire a esprimere il proprio mondo emotivo, è opportuno intervenire.

Grazie a professionisti come la psicologa online Monia Ferretti, si può risolvere questa problematica – le emozioni, siano esse negative o positive, sono fluttuanti, fanno parte di noi e non devono assolutamente essere ignorate o disprezzate – indagando prima di tutto le cause e, in secondo luogo, mettendo in atto dei comportamenti quotidiani atti a combattere le convinzioni limitanti e i  fattori che incentivano la paura della propria interiorità.

La Dottoressa Monia Ferretti è uno dei tantissimi psicologi che lavorano online, il che è un grande vantaggio. Soprattutto per chi non hai mai fatto esperienza con i percorsi di psicologia o psicoterapia, iniziarne uno tra le mura d casa propria – le evidenze scientifiche hanno dimostrato che la loro efficacia è pari a quella delle sedute in studio – può essere motivo di maggior comfort e, di riflesso, di più facile propensione al lavoro con il terapeuta.