Ho i brividi: perché?

Brividi anche senza febbre e freddo

I brividi sono un fenomeno estremamente banale che può essere indicatore di alcune situazioni, non necessariamente collegate a fattori patologici; quante volte, di fronte a racconti di fatti particolarmente emozionanti, avrai detto: “mi vengono i brividi” ed è veramente così, di fronte a forti emozioni vengono davvero i brividi e la pelle si incaponisce, viene la “Pelle d’oca”. Nella maggior parte dei casi i brividi sono connessi a fatti febbrili o a esposizione a basse temperature. I brividi, in realtà, non sono altro che contrazioni involontarie dei muscoli e la cosiddetta pelle d’oca è a sua volta collegata alla contrazione di muscoli, quelli erettori del pelo che ha comunque una sua specifica funzione.

Occorre chiarire che nel nostro corpo l’innalzamento della temperatura viene operato dalla funzione muscolare, questo spiega anche il motivo per cui le persone anziane sentono maggiormente il freddo, hanno una particolare sensibilità a temperature che persone più giovani non avvertono affatto come fastidiose; le persone anziane, infatti, hanno spesso una massa muscolare ridotta, quindi anche una minore capacità di generare calore e aumentando conseguentemente la loro sensibilità al freddo; è lo stesso fenomeno, in linea di principio, per cui stando fermi si sente freddo più che muovendosi.

All’opera dei muscoli si aggiunge anche il meccanismo della vasocostrizione periferica tendente a mantenere il calore verso gli organi interni per favorire il loro funzionamento e il meccanismo della termogenesi chimica, tutti sistemi che il corpo umano utilizza per contrastare la riduzione della temperatura ambientale.

La centralina del corpo

Il corpo umano ha la necessità di avere una sua temperatura stabile, tendente ai 37°C per cui è necessario che vi siano dei sistemi di controllo della temperatura stessa in grado di attivare i meccanismi per tendere alla migliore compensazione possibile e alla stabilità della temperatura corporea. Nel corpo abbiamo una vera e propria “centralina di controllo”, un centro termoregolatore che tiene costante la temperatura; questo è situato nel cervello, nell’Ipotalamo per la precisione.

Alcuni neuroni cerebrali sono destinati a svolgere la funzione di Termostato impostato a 37°C, dando ordine ai sistemi di protezione dalla variazione di temperatura di attivarsi o disattivarsi a seconda della situazione letta, proprio come fa un termostato in un impianto di riscaldamento. In particolari circostanze, delle sostanza chiamate citochine hanno la proprietà di modificare il punto di regolazione della temperatura, inducendo un innalzamento, la febbre.

Quando il “setpoint” del centro termoregolatore viene modificato, questo ordina ai meccanismi di produzione di calore di attivarsi per raggiungere il nuovo punto obiettivo, quindi ecco che vengono attivati i muscoli che si contraggono e provocano i brividi. Questo accade in presenza di infezioni, ad esempio.

A parte i brividi provocati dall’esposizione alle basse temperature e all’insorgenza di febbre, questi possono presentarsi anche in alcune condizioni:

  • Effetti collaterali di alcuni farmaci
  • Sforzi fisici particolarmente intensi
  • Ipoglicemia
  • Ipotiroidismo
  • Brividi da forti emozioni, paura, stress, shock; in queste situazioni non entra in azione il centro termoregolatore ma entra in gioco l’azione di stimolazione del sistema nervoso che provoca direttamente contrazioni muscolari involontarie. 

La pelle d’oca, provocata dalla contrazione del muscolo erettore del pelo, rientra nell’ambito della termogenesi da attività muscolare ma si presenta anche per l’obiettivo opposto, la riduzione della temperatura: quando si suda, a fronte di una ventilazione, i peli bagnati di sudore vengono drizzati in modo che possano più facilmente far evaporare il calore: si sa che per principio fisico l’evaporazione dei liquidi sottrae calore dal corpo con cui sono a contatto, quindi i peli drizzati in presenza di un eccesso di temperatura, quindi anche di febbre, hanno la funzione di ridurre la temperatura periferica, quindi anche quella dei tessuti e del sangue.